La catena del Rwenzori tra Uganda e RD Congo ospita sei tra le più alte vette dell’Africa ed è conosciuta con il nome di Montagne della Luna.
Questo paradiso del trekking è uno dei segreti meglio custoditi della Perla d’Africa. Mentre, infatti, più di 30 mila persone scalano il Kilimangiaro in Tanzania, solo mille si avventurano nelle vallate ricoperte di foreste e nei ghiacciai del Rwenzori. Se stai cercando un’esperienza fuori dagli itinerari più comuni e ami l’avventura, hai trovato la meta adatta a te.
Storia
Il nome Montagne della Luna ha più di due mila anni e si riferisce a una mitica catena montuose nell’Africa orientale da dove nasceva il Nilo. Il termine viene da un mercante greco, Diogene, che si avventurò in quest’area e rivendicò di aver incontrato le fonti del Nilo su delle montagne ricoperte di neve. Per centinaia di anni il popolo Bakonzo, di etnia Bantu, visse nella zona del Rwenzori.
Nel 1862 gli esploratori britannici James Grant and John Speke, quest’ultimo famoso per aver “scoperto” Jinja, erano alla ricerca delle mitiche sorgenti del Nilo e si avventurarono nel Rwenzori, trovando montagne che corrispondevano alla descrizione di Diogene. In tempi più recenti il conflitto ugandese ha allontanato i turisti da questa parte del paese, ma oggi fortunatamente si può tornare a esplorare queste splendide montagne costellate di foreste e ghiacciai.
Ho incontrato due belle citazioni sul Rwenzori che ne racchiudono l’essenza (traduzione mia):
- “Puoi conoscere le Alpi e il Caucaso, l’Himalaya e le Montagne Rocciose, ma se non hai esplorato il Rwenzori ti manca ancora qualcosa di eccezionale da vedere” – Douglas Freshfield nel 1906
- “Semplicemente, se sei un alpinista il Rwenzori è il Luogo da vedere nell’Africa orientale” – Cam Burns, Kilimanjaro and East Africa, a climbing and trekking guide, 2006
Il punto più alto del Rwenzori è il Margherita Peak a 5109 metri, la cima del Mt Stanley e il terza più alta dell’Africa dopo Kilimangiaro e Mt Kenya. La vetta venne conquistata nel 1906 dal Duca Luigi Amedeo che la chiamò così in onore di sua zia, la Regina Margherita. Il Duca degli Abruzzi era accompagnato dal fotografo Vittorio Sella, le cui opere sono esposte alla Makerere University a Kampala.
Negli anni ’60, dopo l’indipendenza ugandese dall’Impero Britannico, il Rwenzori divenne il santuario di alcuni gruppi ribelli. Negli anni ’70 e ’80, come il resto del paese, era pericoloso avventurarsi sulla catena montuosa, cosa che continuò negli anni ’90 quando l’Uganda viveva un periodo di tranquillità.
Dai primi anni 2000 i turisti hanno visitato questa zona in totale sicurezza. La mancanza di visitatori per molti decenni ha fatto sì che la natura del luogo sia rimasta quasi incontaminata, con itinerari di trekking stupendi e quasi sconosciuti.
Dove si trova e come arrivare
Potresti vedere il nome Rwenzori scritto in maniera differente: Ruwenzori, Rwenzururu o Rwenjura.
La catena montuosa si trova nell’Uganda occidentale e si sviluppa per 120 km lungo il confine con il DR Congo, attraversando i distretti ugandesi di Bundibugyo, Kabarole, Kasese e Ntoroko.
Per arrivare al Rwenzori Mountains National Park devi fare un viaggio di cinque o sei ore dalla capitale Kampala. Un’opzione più rapida consiste nel prendere un volo charter da Entebbe a Kasese e poi guidare un’ora fino al parco.
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Il Central Circuit
Ci sono molti sentieri e itinerari sul Rwenzori, la maggior parte dei quali tra i più belli dell’Africa orientale.
Secondo me il più bello è il Central Circuit, una delle vie più popolari. È conosciuto anche come Bujuku-Mubuku Circuit, Rwenzori Loop Trail o Summit Circuit. L’unico problema del Central Circuit è che non prevede la scalata della cima Margherita, ma molti operatori propongono una deviazione che ti permetterà di arrivare in vetta all’Uganda, per un totale di circa 50 km da fare in sette giorni.
Il circuito inizia a Nyakalenija e attraversa i campi coltivati intorno al Mubuku River, arrivando ai 2651 metri del Nyabitaba Hut, dove vedrai varie scimmie, a volte anche gli scimpanzé. Il secondo giorno sali ancora fino ai 3505 metri di John Matte Hut e finalmente vedrai il Mt. Stanley e il vicino Mt. Speke. Se vuoi raggiungere i 4890 metri di quest’ultimo, da qui c’è una deviazione che ti porta in cima e di nuovo nello stesso punto del circuito. Altrimenti continui fino al Bujuku Hut a 3962 metri, passando per il Bujuku Lake e lo stupendo passo Stuhlmann tra due alti picchi. Qui il paesaggio inizia a perdere la vegetazione e a trasformarsi in roccia mentre arrivi alla Elena Hut sulle pendici del Mt. Stanley a 4541 metri. Se vuoi raggiungere il Margherita Peak devi dormire qui, svegliarti presto e salire con i ramponi fino ai 5109 metri della terza cima più alta d’Africa. La via finisce passando il passo Scott-Elliot, il lago Kitandar e fermandosi al Guy Yeoman Hut prima di tornare al punto di partenza.
Alternativa: il Kilembe Trail
Conosciuto anche come Southern Circuit, il Kilembre Trail è un itinerario di sette o otto giorni aperto nel 2009 per raggiungere da una via alternativa la cima Margherita. La prima notte è ai 3147 metri del Kalalama Camp e da lì si sale fino ai 5109 metri del Mt. Stanley il sesto giorno, passando per il passo Bamwanjara, Hunwick’s Camp e il passo Scott-Elliot.
Flora e fauna
La catena del Rwenzori è immensa e si sviluppa in altitudine, presentando quindi una gran varietà di ecosistemi.
C’è una stratificazione del panorama:
- Fino a 2000 metri: prateria
- Da 2000 a 3000 metri: foreste, con bamboo dai 2500 metri
- Da 3000 a 4000 metri: erica
- Da 4000 metri: zona alpina, inclusi ghiacciai
Come puoi immaginare, questo significa un ecosistema molto ricco, con numerose specie di piante che troverai in pochi altri posti al mondo. C’è anche abbondanza di specie animali, alcune endemiche del Rwenzori, come antilopi, scoiattoli, scimmie, simpanzé, cinghiale, lontra, elefante africano, leopardo e camaleonti.
Come molte altre parti dell’Uganda, anche il Rwenzori è apprezzato dai birdwatcher grazie alle più di 200 specie registrate nell’area.
Sicurezza
Le montagne del Rwenzori si possono visitare in totale sicurezza.
Vedrai dei ranger armati, ma è per dissuadere i bracconieri, non più i gruppi guerriglieri. Il Rwenzori riceve un migliaio di visitatori l’anno e nuove vie si stanno sviluppando per esplorare nuove vallate e montagne. Gli unici rischi sono quelli dovuti all’alta montagna: poca preparazione, mal di montagna, comportamenti irresponsabili e attrezzatura inadeguata.
Quando andare al Rwenzori
Se vuoi raggiungere la cima Margherita, il periodo migliore per il Rwenzori è tra giugno e agosto. Si tratta dei mesi secchi in questa parte dell’Uganda e le montagne ricevono poche piogge, perfetto per arrivare in vetta. Anche tra dicembre e febbraio le precipitazioni sono scarse, i giorni caldi, ma le notti più fredde.
Durante le stagioni della pioggia fa più freddo e c’è molta umidità. Per questo i periodi tra marzo a maggio e tra settembre e novembre sono di bassa stagione, anche se si può sempre fare il trekking sul Rwenzori.
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