Secondo il Ministro delle Finanze ugandese, Matia Kasaija, il turismo ha ottenuto un notevole aumento dei fondi statali per migliorare la sua offerta turistica e sviluppare nuove strategie di marketing.
L’Uganda è un paese con un’offerta turistica ancora di migliorare, ma con un potenziale immenso. Non è un caso che la Perla d’Africa non sia in cima alla lista dei desideri dei turisti europei e nordamericani, ancora fermati dalle difficili condizioni dell’industria del turismo.
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Secondo un report di Uganda Tourism Consultants, alcune delle maggiori difficoltà del turismo ugandese sono l’inaccessibilità di alcune destinazioni per il cattivo stato di alcune strade (basti pensare al Kidepo Valley National Park) e il basso livello delle strutture ricettive nelle vicinanze di alcune attrazioni, per esempio nei dintorni dei parchi più famosi, come il Queen Elizabeth o Lake Mburo.
Tutto questo si spera possa cambiare con un budget per il turismo praticamente raddoppiato per il biennio 2023-24.
Secondo alcuni esperti locali, i fondi non saranno sufficienti fino a che il governo non promuoverà leggi che proibiscono attività che minacciano lo sviluppo sostenibile di alcune attrazioni turistiche come i parchi nazionali, i laghi e le foreste che ospitano alcuni tra gli animali più incredibili del continente, come i gorilla di montagna.
Un chiaro esempio è l’oleodotto che dovrebbe attraversare il Murchison Falls National Park, che potrebbe creare ingenti problemi alla fauna locale, ma anche causare conflitti e contaminare le acque del Nilo. O la forte deforestazione in atto nella Bugoma Forest vicino al lago Albert, dove le piantagioni di canna da zucchero stanno soppiantando i boschi secolari.
Le risorse stanziate dal governo aiuteranno a ridurre alcuni degli effetti collaterali del cambiamento climatico e dello sfruttamento indisciplinato delle risorse? Speriamo di sì!